“Pittore e scultore, usa oli, tempere, acquerelli e materiale vari. Dipinge su tele, legni, finestre e quant’altro. Utilizza la pittura come denuncia sociale, come evasione dalla realtà, come recupero di libertà, come evoluzione personale. La pittura è per lui, prima di tutto, un catalizzatore d’ansie, di paure, di blocchi esistenziali; è un percorso infinito e mai finito: da dilatare sulla cornice e oltre (se potesse dipingerebbe anche le pareti sulle quali i suoi quadri sono esposti o i pavimenti sui quali sono appoggiati)”. Da una recensione di Sergio Magnanini.
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